La storia del Multino del Daniello è descritta nella pubblicazione: Il Mulino dei Galli
Momenti di vita quotidiana nella Valle della Motta e dintorni del XIX secolo

Pensando all’incredibile sviluppo sopraggiunto in questi ultimi decenni, il XIX secolo sembra un’epoca lontanissima, astratta, quasi dimenticata. Solamente i più anziani, cresciuti in una realtà molto diversa da quella odierna, rammentano bene gli ultimi strascichi di quell’epoca che si è protratta, sotto molti aspetti, fino agli inizi del secolo scorso. Tra i loro vivi ricordi figura anche il lento ruotare delle macine dei mulini che svolgevano l’importante funzione di garantire la sussistenza ad una popolazione la cui priorità era spesso rappresentata dalla lotta per la sopravvivenza. Con movimento monotono e regolare le macine scandivano il tempo, segnato da attività destinate inesorabilmente a cessare per cedere il posto ad un’epoca che prometteva grandiosi cambiamenti.

Scomparsi gli ultimi mugnai, le macine si fermarono, l’umidità iniziò lentamente a consumare le ruote e gli ingranaggi, le intemperie a colmare le rogge, l’indifferenza a cancellare quelle testimonianze di vita che ormai non appartenevano più ai tempi moderni. Ma l’Ottocento è ancora dietro alle nostre spalle; se ci voltiamo riusciamo ancora a sentirne le sensazioni, i profumi, i timori, le speranze, i costumi di un’epoca che hanno segnato il passaggio tra la quieta e costante esistenza di quei tempi e lo sfrenato sviluppo dei giorni nostri.

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Ma come vivevano i nostri avi nel Mendrisiotto del XIX secolo, quali erano i loro sogni, le loro paure, le loro lotte quotidiane per garantirsi la sopravvivenza in una realtà spesso ingrata?

La presente ricerca “Il mulino dei Galli” ripercorre la vita di una famiglia di mugnai, i Galli del Mulino del Daniello. Grazie agli oltre 760 manoscritti inediti da loro conservati in oltre un secolo di permanenza nella piccola e tranquilla Valle della Motta, è stato possibile ricostruire la storia di questa famiglia e prendere spunto per descrivere il contesto sociale nel quale vivevano gli abitanti della pianura del Mendrisiotto di quell’epoca. Ho avuto per la prima volta l’occasione di visionare questo interessante archivio, rimasto dimenticato per decenni in un locale del mulino, nel corso della ricerca riguardante gli aspetti storici dei tre mulini situati lungo il corso del fiume Roncaglia, in seguito riportati in modo riassuntivo nella pubblicazione “Valle della Motta. Natura e storia”, del quale sono stato co-autore. Fu proprio in questo ambito che nacque in me il desiderio di approfondire nel modo più accurato possibile la storia del Mulino del Daniello; luogo, peraltro, particolarmente caro ai miei ricordi di gioventù, essendo stato per molti anni mèta di svago e di divertimento nei fine settimana della mia spensierata adolescenza.

Ho intrapreso questa ricerca iniziando a leggere e a catalogare in ordine cronologico tutti i documenti dell’archivio Galli, compreso alcune preziose informazioni che ho trovato in vari archivi parrocchiali e comunali. Essendo un dilettante, che in materia non dispone certamente delle conoscenze di un storico, ho dovuto documentarmi ricercando all’interno di numerosi libri, riviste e giornali le informazioni necessarie per trattare i diversi temi presentati in questa pubblicazione. Da rilevare che tutti i capitoli di questa ricerca trattano in prevalenza argomenti che, più o meno frequentemente, figurano all’interno dei documenti presenti nell’archivio della famiglia Galli. La vita quotidiana della popolazione situata all’estremo Sud del giovane Canton Ticino è stata così descritta in modo semplice e comprensibile, in particolar modo per le giovani generazioni che non hanno avuto la possibilità di ascoltare l’ultimo nostalgico cigolare degli ingranaggi di un mulino ancora in movimento. Rumori, o meglio sussurri, che hanno accompagnato la fine di un’epoca che, anche se apparentemente lontana, riesce ancora a parlarci, chiedendoci di non dimenticare. La presente ricerca è stata svolta unicamente a titolo divulgativo e senza nessun scopo di lucro da parte dell’autore.

Ivan Camponovo

Il Museo

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